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Nuovo Centro Conferimento Ciliegie

Nuovo Centro Conferimento Ciliegie

Orchidea Frutta

Il generale Lucullo che, secondo la tradizione, avrebbe portato a Roma da Cerasunte, sul Mar Nero, alcune piante dal frutto che poi sarebbe stato chiamato, in latino, “cerasus”, non avrebbe mai immaginato tanti usi diversi, e tutti molto salutari, per questo pomo rosso importato nell’Impero e poi diffusosi fino alla Gran Bretagna.

La ciliegia è utile infatti anche per combattere la celiachia, una patologia di cui soffrono, senza saperlo, fino a 5 milioni di persone in Europa e su cui l’industria alimentare si sta concentrando molto, come per i cereali detossificati.

Merito del complesso di proprietà della ciliegia: proprietà depurative, energetiche, lassative, disintossicanti, utili per diabetici ed artritici. Povera di principi nutritivi, la ciliegia può essere adatta a tutti i regimi diuretici, è utilissima per ingannare la fame perché praticamente priva di grassi e scarsa di sostanze proteiche e può essere mangiata in quantità notevole, purché a digiuno. Per il suo corredo di vitamina A, che favorisce la crescita, è consigliabile anche ai bambini.

Tutto questo i cerasicoltori del sud est barese – che producono l’80% (in media 470.000 quintali), di quasi tutta la produzione totale della Puglia, pari a 500.000 quintali ottenuti da 17.000 ettari – lo sanno bene. Per questo coltivano i loro ciliegeti con cura e diligenza particolari. Con una serie di rituali molto particolari che diventano “coloriti” nella fase della contrattazione e dell’acquisto del prodotto: ancora oggi l’asta è infatti un autentico spettacolo che si verifica in ogni momento della giornata, ogniqualvolta la merce arriva, e offre momenti di animata discussione, anche per quantitativi minimi.

A quasi due mesi, o poco meno, dall’inizio delle operazioni di raccolta – la Bigarreaux, la prima a comparire da metà maggio fino a inizio giugno, e poi la Ferrovia, dal 5 al 30 giugno- le campagne del sud est barese cominciano ad animarsi, soprattutto lì dove si vanta la tradizione cerasicola maggiore (Conversano, Turi, Sammichele, Castellana, Putignano, Noci, Alberobello, Casamassima, Acquaviva delle Fonti e Gioia del Colle). Quando arriveranno le prime partite di ciliegie comincerà ufficialmente la campagna 2016 che, per i produttori agricoli e gli operatori commerciali, si annuncia di grande interesse.

C’è infatti da difendere un primato per quantità e qualità non solo sui mercati italiani, ma anche su quelli esteri. Primati anche varietali come dimostrano gli studi sperimentali su 15 nuove varietà di ciliegie compiuti, a Conversano, dal Centro per la valorizzazione della cerasicoltura della Provincia di Bari, che ha un campo collezione di 100 “cultivar” di ciliegio dolce di provenienza nazionale ed estera esteso su una superficie di 4,5 ettari. Su questo piano si gioca molto del futuro della cerasicoltura barese legato, a doppio filo, a ricerca, innovazione, tutela e valorizzazione della produzione di qualità, con nuove cultivar a maturazione precoce, più resistenti e quindi più facilmente raccoglibili e commerciabili, e la frigo conservazione post produzione. Tutto ciò al fine di allungare il periodo d’offerta del prodotto e favore il trasporto sui mercati esteri controllandone i prezzi.

All’orizzonte vi è poi il riconoscimento del marchio comunitario IGP della Ciliegia Terra di Bari, ancora lontano però nonostante i ripetuti annunci.”

Autore: Vincenzo Rutigliano

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